AL CONCORSO POMPIERISTICO INTERNAZIONALE DI TORINO (1928)

 

Nel 1928 i pompieri della città di Biella furono tra i protagonisti del 1° Concorso pompieristico internazionale, evento organizzato nell’ambito dell’Esposizione internazionale di Torino: «Il concorso – informò "La Stampa" (18.03.1928) – nella rievocazione delle provvide opere di pace che Emanuele Filiberto seppe e volle istituire a favore del suo popolo, ha lo scopo di porre in evidenza i più recenti progressi dell’arte e dell’applicazione della scienza che mirano alla protezione della vita e dei beni dei cittadini, e di tener vivo quell’interessamento generale che è necessario alle istituzioni di pubblica assistenza».

 

Alla manifestazione, in programma dall’1 al 4 settembre, diedero la propria adesione almeno 200 squadre «di Corpi nazionali, e squadre dei Corpi pompieristici d’Inghilterra, Francia, Belgio, Polonia, Svizzera, Spagna, Portogallo e Colonie straniere»; l’amministrazione del capoluogo piemontese, che già quattro anni prima aveva ospitato un’iniziativa simile (seppur limitata al solo ambito nazionale), mise a disposizione l’ampio Stadium di corso Vinzaglio, all’interno del quale fu ricostruito «un intero villaggio in muratura»: «Gli incendi si sussegueranno [sic] secondo un elaborato programma, in modo da offrire a tutte le squadre di pompieri la possibilità di gareggiare con successive manovre, alle quali parteciperanno altresì le squadre di pronto soccorso delle vaie Associazioni di pubblica assistenza»; tra le varie situazioni di emergenza che i pompieri avrebbero dovuto affrontare era compresa anche quella derivante da un bombardamento aereo.

 

 

La rappresentanza biellese (18 elementi, dotati di motopompa e carro attrezzi), capeggiata dall’ing. Luigi Fettarappa con il supporto del maresciallo Giovanni Coda, entrò in azione nella giornata di domenica 1 settembre, intervenendo con i colleghi di Treviso, Verona, Vicenza, Lomazzo e i francesi di Menars a domare le fiamme che avevano avviluppato i locali delle Poste, del Municipio e della Parrocchia: «Sembrava che tutto il povero paese dovesse cadere vittima delle fiamme, – commentò "il Biellese" (04.09.1928) – riducendosi ad un solo immenso tizzone. Ma hanno salvato la situazione, cioè le case in pericolo, i pompieri di Biella [… che] per la sveltezza ed agilità della manovra, si attirarono l’ammirazione e gli applausi del pubblico e simpatie dei numerosissimi Biellesi intervenuti»; anche l’ing. Fettarappa ricevette gli elogi della giuria, che lo definì «comandante di raro valore e […] tecnico chiarissimo» ("il Biellese", 07.09.1928).

 

L’ottima prova dei pompieri biellesi (dei quali fu apprezzata anche la bontà dell’equipaggiamento, che «in confronto agli altri piccoli corpi pompieristici, è stato sorpassato soltanto dai pompieri di Carate Brianza e degli stabilimenti Pirelli») fruttò loro la Medaglia della Città di Vicenza, festeggiata dai commilitoni rimasti in città «con una vibrante manifestazione di giubilo».

 

 

FONTI

 

  • La Stampa, quotidiano torinese
  • il Biellese, bisettimanale cattolico