LA IV INCORONAZIONE CENTENARIA DELLA STATUA DELLA MADONNA BRUNA (29 AGOSTO 1920)

(Articolo pubblicato su La Nuova Provincia di Biella del 21.01.2012)

 

Il 1920 fu l’anno della quarta incoronazione centenaria della statua della Beata Vergine di Oropa: la prima, promossa dal cardinale Maurizio di Savoia, aveva avuto luogo nel 1620.

 

La risonanza dell’avvenimento, di notevole importanza dal punto di vista religioso e molto sentito dal popolo dei fedeli, travalicava i confini del territorio biellese, trovando spazio anche sugli organi di informazione a diffusione nazionale.

 

Presentiamo di seguito una breve cronaca dei festeggiamenti che ebbero luogo domenica 29 agosto 1920 attingendo dai resoconti pubblicati sul quotidiano torinese "La Stampa" da Gigi Michelotti.

 


Il primo articolo di Michelotti, datato 28 agosto, esordiva così: «Processioni, canti, luminarie, ecco il programma dei grandi festeggiamenti che si svolgeranno domani ad Oropa per la cerimonia della quarta incoronazione della Madonna. Migliaia e migliaia di pellegrini, provenienti dalle valli biellesi e dalle valli di Aosta, dal Vercellese e dal Novarese, ed anche da centri più lontani, formeranno la solenne processione che dal vecchio accompagnerà nel nuovo tempio la statua della Madonna Nera»; il giornalista torinese si soffermava poi a lungo sulla storia delle edizioni precedenti.

 


La cronaca del giorno della celebrazione partiva dalla descrizione della notte della vigilia, ravvivata dalle luci della fiaccolata e dai passi dei pellegrini in costante afflusso: «Una notte fantastica da desiderare di essere vissuta. Una notte fredda, leggermente ventilata invitante al chiuso, meno che ad Oropa, ove il movimento assume di momento in momento un aspetto così strano e pittoresco, che anche chi ha un nido per raccogliersi tarda a cercare il letto, per la paura di privarsi di qualche godimento inaspettato e curioso» – e proseguiva: «La mattinata s’inizia giocondamente e serenamente con l’assalto ai caffè, ma solo pochi fortunati riescono ad avere una tazza dell’amara bevanda […] La mattinata è bellissima. Non una nuvola in cielo […] Si temeva il brutto tempo, si aveva paura della pioggia: niente brutto tempo, niente pioggia».

 

L’avvio della processione dalla Basilica Antica alla Chiesa Nuova segnò l’inizio della cerimonia: la statua della Madonna, sorretta da otto sacerdoti in cappa rossa, era preceduta dal corteo di chierici e preti, in cui spiccavano i cardinali Cagliero e Richelmy e il Legato Pontificio, il card. Valfrè di Bonzo: «La folla tende le mani, ondeggia, acclama, rivela il suo entusiasmo portando i canti a note sempre più alte. Sono canti improvvisati, spontanei, pieni».

 


Dopo la celebrazione della messa si arrivò al culmine della manifestazione: «[…] la turba dei pellegrini in questo momento è già fremente dal desiderio di vedere la Madonna Nera sull’alto della chiesa [nuova]. Mezzogiorno è suonato […] Gli otto sacerdoti in cappa rossa riprendono la Vergine sulle spalle, e, preceduti dai prelati, dal cardinale Valfrè e dal Vescovo di Biella [mons. Giovanni Garigliano] per una scaletta interna, si portano sulla facciata della chiesa, ove la statua viene deposta per essere incoronata. Un’ovazione calorosissima, poi un silenzio religioso».

 

All’incoronazione provvidero mons. Garigliano e il card. Valfrè, i quali posero sul capo del Bambino Gesù e su quello della Madonna «i nuovi diademi che hanno quattro collane di brillanti», mentre la folla acclamava, cantava e pronunciava alto il grido "Viva Maria".

 


Si era ormai giunti alla conclusione: «La cerimonia è finita. Pranzi all’aperto, movimento di popolo, processioni, luminarie, canti, dopo questo momento ci interessano meno, se pure ci interessano ancora».

 

 

Galleria Fotografica

Le fotografie provengono dall'archivio Cesare Valerio, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella

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FONTI

 

  • Reginae Montis Oropae: 4. rassegna Storico–Artistica delle feste Centenarie, 1920, Scuola tipografica Ospizio di Carità, Biella 1921