STORIA DEGLI SCOUT BIELLESI

(Articolo pubblicato su La Nuova Provincia di Biella del 11.02.2012)

 

Centocinque: tanti sono gli anni che il movimento scout ha festeggiato nel 2012.

 

Risale infatti al 1907 (31 luglio – 9 agosto) il primo campo organizzato dal generale inglese Robert Baden-Powell sull’isola di Brownsea nella Manica, a cui parteciparono ventidue ragazzi di età compresa tra i tredici e i sedici anni.

 

A partire da quell’esperienza lo scoutismo si diffuse rapidamente in larga parte dell’Europa, raggiungendo anche l’Italia dove i primi nuclei si formarono tra il 1910 e il 1914: a Bagni di Lucca, l’inglese Sir Francis Vane e il maestro elementare Remo Molinari diedero vita ai Reparti esploratori italiani (Rei), a Milano nacque l’Associazione ragazzi pionieri italiani (attiva fino al 1927), a Roma Carlo Colombo fondò il Corpo nazionale giovani esploratori italiani (Cngei), nel quale confluirono in seguito i Rei.

 

 

L’iniziale diffidenza cattolica nei confronti del movimento fu superata nel 1916 con l’istituzione dell’Associazione scoutistica cattolica italiana (Asci) presieduta da Mario di Carpegna.

 

 

Per quanto riguarda il territorio biellese risale agli anni del primo dopoguerra la nascita delle formazioni scout, di ispirazione cattolica e quindi riconducibili all’Asci.

 

Pare che fin dal 1919 fosse operativo il Riparto Muzzano I S. Eusebio guidato da Carlo Bertola (sul finire dell’agosto 1921 ci fu l’inaugurazione delle due bandiere del reparto, alla presenza del rev. teol. Garavini, segretario del cardinale Richelmy, arcivescovo di Torino, di una cinquantina di scout provenienti dal capoluogo piemontese, di numerosi giovani appartenenti ai circoli cattolici di Occhieppo Superiore, Inferiore e di Netro).

 

 

Maggiori notizie si hanno a proposito delle origini del Riparto Biella I "La Marmora", con sede presso l’omonimo Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane (la data ufficiale di immatricolazione del reparto presso il Consiglio centrale di Roma dell’Asci fu il 4 ottobre 1921): «L’Unione Ex Allievi del La Marmora – scrisse "il Biellese" del 14 ottobre – è lieta di annunciare al pubblico che ha dato vita ad un Reparto di Esploratori Cattolici. Grazie al vivo interessamento del Commissario Biellese maestro Bertola Carlo […] e del Rev. D. Mosso, si sono già ultimate le pratiche di immatricolazione e la regolare iscrizione all’A.S.C.I. Il gruppo, che conta già tre squadriglie, domenica, 2 c.m., ha iniziato le sue passeggiate scoutistiche recandosi ad Oropa per ricevere la benedizione della nostra cara Madonna. A Massazza il Riparto al completo tenne il suo primo campo nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì della corrente settimana. Furono tre giorni di santo entusiasmo, grazie alla perfetta organizzazione del Fr. Genesio ed alla squisita gentilezza del Fr. Direttore Gustavo».

 

L’attività degli scout biellesi proseguì fino al 1928, anno in cui il governo fascista ne decretò lo scioglimento; durante i diciassette anni seguenti la memoria e i valori dello scoutismo non finirono nell’oblio grazie all’opera silenziosa degli ex membri.

 

 

La vitalità del movimento biellese è dimostrata dal fatto che il 4 maggio 1945, solo due giorni dopo la resa dei tedeschi in Italia e la conseguente fine del conflitto, ci fu, sempre presso l’Istituto “La Marmora”, la prima riunione del nuovo Riparto Biella I, da cui discende l’odierno Gruppo Biella 1; ci affidiamo ancora alle parole de "il Biellese": «Come una volta. Biella fra le altre città italiane contava i suoi reparti nelle file dell’organizzazione [scoutistica] che era a base nazionale e si suddivideva in regionale, provinciale e locale. Simpatico e ben organizzato fu il reparto dell’Istituto Lamarmora che diede pure vita ad altri reparti periferici. Presso il medesimo Istituto, nell’Oratorio Salesiano, nella Ass.ne Studentesca "Excelsior", è stato ora costituito il nuovo reparto, che certamente vedremo moltiplicarsi in tutti i Paesi del nostro Biellese, riuniti in un Centro organizzatore già costituito».

 

Guide del gruppo e instancabili organizzatori erano due religiosi appartenenti all’ordine dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Fratel Consolato e Fratel Tarcisio, che rimasero con gli scout del Biella I fino all’ottobre del 1950.

 

La direzione del gruppo fu assunta all’inizio degli anni Cinquanta da Fratel Dino, che la mantenne fino al 1972, anno della sua morte.

 

 

La progressiva espansione del movimento portò alla nascita di nuove unità in diversi paesi del territorio biellese, come ad esempio Cossila, Chiavazza, Muzzano, Vigliano, Valdengo e Candelo; nella stessa Biella si costituirono altri due reparti, presso la parrocchia del Duomo e a San Cassiano.

 

 

Per quanto riguarda la componente femminile, nel 1953 nacque a Biella, con sede presso la chiesa di San Sebastiano, un’unità che si rifaceva all’Associazione Guide Italiane (Agi), la branca femminile dello scoutismo cattolico: l’esperienza durò meno di dieci anni a causa dell’esiguo numero di iscritte (12–13 ragazze), conseguenza diretta «dell’ostracismo dell’epoca verso l’associazionismo femminile diretto ad attività scout».

 

All’inizio degli anni Settanta il progetto fu comunque ripreso: alla sede di San Sebastiano, riservata alle bambine di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni ("Coccinelle") si aggiunse quella presso l’Orfanotrofio, per le ragazze tra i 12 e i 16 anni ("Guide").

 

Nell’Asci erano comunque presenti le ragazze "Chieftain" che ricoprivano il ruolo di Capo e Aiuto all’interno delle unità.

 

 

Nel 1974 avvenne la fusione tra Asci e Agi, che diede vita all’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (Agesci) e portò alla formazione sia di reparti "misti", sia di reparti "paralleli" (in cui reparto maschile e reparto femminile svolgono attività parzialmente comuni); per favorire una migliore e più intensa collaborazione tra le guide delle varie unità si arrivò alla costituzione della Comunità dei Capi.

 

Attualmente operano sul territorio della provincia di Biella quattro gruppi scout: Biella 1, Biella 2, Cossato 4 e Trivero 1.

 

Tra le iniziative ricorrenti ricordiamo la giornata dell’Apertura dell’Anno Scout (ottobre); il pellegrinaggio a piedi a Oropa per ringraziare la Madonna Nera; il fine settimana dei Passaggi e delle Partenze, che si svolge a Bagneri e consiste nella cerimonia di accoglienza dei nuovi Novizi e Rover e in quella di congedo dei ragazzi che terminano il cammino formativo scout; il Noviziato Intergruppo, aperto ai giovani di età compresa tra i 16 e i1 7 anni appartenenti ai diversi Gruppi.

 

Oltre a questa attività "istituzionale", nel corso degli anni gli scout biellesi si sono resi protagonisti di iniziative benefiche in campo sociale così come hanno partecipato ai soccorsi organizzati in occasione di calamità naturali che hanno colpito l’Italia: nel primo campo meritano sicuramente menzione il servizio per i Mutilatini di don Gnocchi, presso il Cottolengo, presso la Domus Laetitiae, la costituzione del gruppo della Carrozza Bianca (il progetto, lanciato nel 1990 da Giovanni Dama, di portare a Lourdes in una carrozza ferroviaria a loro esclusivamente dedicata i bambini disabili e le loro mamme) e il sostegno costante alle associazioni di volontariato; nel secondo, l’aiuto prestato in occasione delle alluvioni di Firenze (1966), della Valle Strona (1968), della Valtellina (1987), della Valle Cervo (2004) e dei terremoti in Friuli (1976), in Irpinia (1981) e in Umbria(1997).

 

 

FONTI

 

  • il Biellese, bisettimanale cattolico
  • Mario Sica, Gli scout, Il Mulino, Bologna 2002
  • Archivio di Stato di Vercelli, Fondo Prefettura di Vercelli, Gabinetto Parte I 1927–1945

 

Un ringraziamento particolare va ai sigg. Gilberto Ricolfi, incaricato relazioni esterne e sito web dell’Associazione Amici di Bagneri “Enrica Simone”, e Mario Simone, vera “memoria storica” del movimento scout biellese, per la disponibilità dimostrata e per il ricco materiale documentale che hanno messo a disposizione. Mario Simone è entrato negli scout nel 1947, a sette anni; ha seguito tutto il percorso formativo, ricoprendo il ruolo di Capo delle varie branche e di Capo Gruppo del Biella 1 e del Biella 2; ha partecipato al Jamboree del 1957 ed è stato delegato della regione Piemonte al Consiglio generale; è uno dei fondatori dell’Associazione Amici di Bagneri (della quale è stato anche presidente) ed è tuttora iscritto al Gruppo Biella 2. È insignito dell’onorificenza scout Giglio d’Oro.