IL GIRO D'ITALIA A BIELLA (29 MAGGIO 1963)

(Articolo pubblicato su La Nuova Provincia di Biella del 10.03.2012)

 

Il 29 maggio 1963 prese il via da Asti l’11ª tappa del 46° Giro d’Italia, destinata a concludersi sul traguardo posto presso il Santuario di Oropa.

 

 

Vivissima era nel Biellese l’attesa per il passaggio della carovana rosa: «Negli annali sportivi biellesiscrisse "Eco di Biella"ricchi di date e fatti memorabili, la giornata odierna figurerà in grande rilievo. Per la prima volta nella sua ultracinquantennale storia il Giro d’Italia ciclistico […] farà tappa nella nostra città»; il giornale fondato da Germano Caselli sottolineò anche come «la concessione della tappa biellese [fosse] anche un alto riconoscimento della maturità conseguita […] nel campo dell’organizzazione dallo sport biellese».

 

Anche "il Biellese" insistette sull’aspetto della maturità e della moderazione del pubblico biellese: «[…] dobbiamo evitare le manifestazioni traboccanti, gli entusiasmi esagerati e stanchevoli, che sono segno di immaturità. C’è una giusta misura nelle cose e gli occhi che seguiranno sul video l’arrampicata dei "girini", le cronache dei giornalisti, il ricordo che avranno della notte di permanenza i corridori, gli organizzatori, la carovana policroma, debbono servire a dare su Biella e sui biellesi un giudizio positivo».

 

 

L’apparato organizzativo, che faceva capo alla giunta esecutiva del Comitato di tappa presieduta dal sindaco Novellino Casalvone, si mise subito in azione.

 

Su entrambi i giornali locali furono pubblicate minuziose disposizioni relative agli orari di transito, alle modifiche della viabilità sul percorso cittadino, alle aree transennate, alla dislocazione dei parcheggi.

 

Nel tratto del Favaro la circolazione degli autoveicoli fu preclusa fin dal mattino: "il Biellese" precisò che «chi vorrà proseguire pagherà un pedaggio di lire mille per macchina e duecento per moto», ma ciò non impedì che salissero a Oropa 1500 autovetture e circa un migliaio di motociclette.

 

 

Per quanto riguarda la macchina informativa, a Ildo Viglieno e Giuseppe Cavallo furono affidati i servizi stampa e comunicazione e per ovviare alle difficoltà legate alle comunicazioni telefoniche il Ministero delle Telecomunicazioni inviò un pullman appositamente attrezzato; la RAI dispose l’impiego di un elicottero per le riprese della scalata da Biella ad Oropa.

 

 

Tutto andò per il meglio.

 

Accanto all’enorme partecipazione di pubblico, "Eco di Biella" sottolineò il pieno successo organizzativo (gli unici intoppi avvenuti dopo l’arrivo dei corridori ad Oropa erano da attribuire «alle omissioni e ai cedimenti degli apparati che si erano riservati precisi compiti escludendone d’autorità il Comitato biellese»): l’ottima prova fornita dal Comitato Tappa biellese indusse «il capo dell’organizzazione del Giro, i suoi collaboratori, i molti autorevoli ospiti, sempre piuttosto avari di elogi, [ad esprimere] pubblicamente più volte un’incondizionata e ammirata soddisfazione, tanto da impegnarsi a ritornare presto nel Biellese».

 

(Per maggiori dettagli sulla tappa, leggi anche Il Biellese e il Giro d'Italia)

 

 

Galleria Fotografica

Le fotografie provengono dall'archivio Cesare Valerio, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella

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FONTI

 

  • Tarello Giovanni, Il Piemonte e il Giro d’Italia, Tipografia Ed. Saviolo, Vercelli 2001
  • il Biellese, bisettimanale cattolico
  • Eco di Biella, bisettimanale d’informazione